Sciopero dei trasporti pubblici, la Cgil: «Tua disorganizzata». Idea accise sul gasolio per viaggiare gratis sui bus

TERAMO – Dietro lo sciopero di 4 ore nel trasporto pubblico che verrà attuato venerdì 1° febbraio in Abruzzo dalle 9 alle 13, non c’è stavolta l’aspetto contrattuale o salariale dei dipendenti. Le organizzazioni entrano nel merito dell’organizzazione e nella capacità di tenere alta la qualità dei servizi, intesi come mezzi, biglietteria e lotta all’evasione del ticket. Perché, dicono i sindacalisti della Filt Cgil, siamo all’anno zero in Tua, dopo le stagioni del recupero sul piano finanziario che hanno premiato gli sforzi compiuti, da tutti, personale compreso, sulla strada dell’aggregazione per definire una società unica dei trasporti. Dopo soltanto tre anni da quello sforzo – afferma Franco Rolando, il segretario regionale Cgil Trasporti -, l’azienda, annoverata tra le prima 10 in Italia, è venuta meno soprattutto sotto. Il profilo organizzativo dei servizi. Questo sciopero lo stiamo facendo, paradossalmente, per la pessima qualità dei servizi erogati ai cittadini». Paradossalmente, ammettono i sindacalisti della Cgil, un discorso serio sul piano regionale dei trasporti non si affronta da quando era assessore Giandonato Morra, dell’esecutivo di Chiodi, o dalla gestione illuminata del presidente Luciano D’Amico, poi costretto a lasciare la Tua. Quello che alla vigilia delle elezioni regionali la Cgil chiede a chi sarà eletto, è sostanzialmente di riequilibrare i servizi in regione, per qualità e quantità dei servizi e soprattutto a rivedere il management dell’azienda regionale: «La Tua continua a privilegiare l’area metropolitana Pescara-Chieti, dove vanno i mezzi più nuovi, dove non viene soppressa alcuna biglietteria, dove si utilizza il biglietto unico». Nel resto dell’Abruzzo, invece, le novità sono negative come quella di Giulianova dove la biglietteria chiuderà nei giorni festivi e anticiperà la chiusura pomeridiana nei feriali. E poi, il discorso degli autobus nuovi, in particolare quelli a metano (che vanno a Pescara perché lì c’è l’unico distributore del gas): «Come per il personale – ha aggiunto Rolandi – anche per gli autobus continua la politica degli annunci: era il febbraio di un anno fa quando Tua annunciò l’acquisto di 206 nuovi bus. Ebbene, di quella fornitura i primi 37 sono arrivati in questi giorni e distribuiti in tutta la regione. E’ emergenza avarie, è emergenza inquinamento: la gran parte del parco mezzi della Tua è fuori normativa, quelli euro 0 ricordo che dal primo gennaio devono essere messi fuori servizio».
Ad aggiungere caos nell’organizzazione del servizio è arrivata la distribuzione dei titoli di viaggio. Il passaggio da Sistema alla Federazione tabaccai, a parte il ridotto aggio sulla vendita che non incentiva gli esercenti a vendere, ha allungato i tempi della consegne dei biglietti nelle tabaccherie, servite tramite corriere, con costo a carico del rivenditore che spesso si trova senza titoli di viaggio. Il discorso, secondo la Cgil, è strettamente legato alla prevenzione dell’evasione, che incide sugli incassi di un’azienda che è tenuta a far pagare il servizio: «Secondo i più recenti dati – ha detto Aurelio Di Eugenio delle segreteria Filt regionale – si registra un’evasione del 30% sui passeggeri viaggianti, che smonta a 1,8 milioni di euro di perdita netta nella sola area metropolitana Pescara-Chieti». Nelle periferie della regione un passeggero su due non paga. Ma questo è dovuto anche al fatto che il cittadino è impossibilitato ad acquistare il biglietto, a terra come a bordo dei mezzi, dicono in Cgil. E su 21mila verbali emessi , l’azienda ne ha riscossi soltanto 7.700. Le soluzioni la Cgil le ha suggerite: «Personale al capolinea dove si ‘incarrozza’ il 70 per cento delle linee, per controllare i titoli di viaggio prima che i passeggeri salgano a bordo – dice Di Eugenio – così come la biglietteria a bordo ma sulle corse più periferiche». Oppure? Oppure un’accise sul gasolio, in modo da permettere il trasporto gratuito a tutti. E’ un sistema già ipotizzato altrove in Italia: «Si calcola che in Abruzzo si consumino 1,2 milioni di litri di carburante ogni anno: applicando un prelievo del 4% a livello regionale, si avrebbero a disposizione 50 milioni di euro che permetterebbe agli abruzzesi di viaggiare gratis sui mezzi pubblici – concludono alla Filt Cgil -».